Pubblicato :
27/03/2019 11:30:13
Categorie :
Moda
La storia della pelletteria s’intreccia profondamente con la storia della Toscana. L’artigianalità, d’altra parte, per diventare eccellenza ha bisogno di essere radicata nella storia di un luogo e di affinarsi nei secoli.
Oggi quando si attraversa il mercato di San Lorenzo di Firenze o i mercati di Piazza Santa Croce è possibile sentire tra i banchi distintamente il profumo di cuoio e pelle lavorata.
L’attrazione che esercitano gli oggetti in cuoio è irresistibile e comincia, prima ancora che dalle vetrine dei negozi o dai banchi lungo le strade, dal profumo. Ad innescare il desiderio di portare a casa, dopo un viaggio a Firenze, una borsa o una cartella in pelle è proprio il senso dell’olfatto.
Vi racconteremo come questo profumo era possibile sentirlo distintamente per le strade di Firenze e lungo le rive dell’Arno sino a Pisa già nel Medioevo, ancora prima che la Toscana fosse nota per le imprese dei Medici e per le opere d’arte del Rinascimento.
L’attività della conciatura delle pelli in Toscana era già conosciuta all’epoca degli Etruschi, che popolavano le zone costiere della regione. Un deciso sviluppo arrivò nel Medioevo, soprattutto sotto la Repubblica di Pisa. Infatti l’arte della pelletteria si era sviluppata originariamente nella Pisa del 1200, grazie alla notevole disponibilità di materie prime derivanti sia dalla macellazione del bestiame allevato sui pascoli dello spopolato litorale costiero, sia dalla facilità con cui l’intraprendente ceto mercantile pisano si riforniva presso i porti della Sardegna, della Sicilia, del Maghreb orientale e della Spagna.
Nei primi decenni del 1400, dopo la conquista di Pisa da parte di Firenze, le più ricche famiglie fiorentine decisero di investire sia sugli artigiani conciatori esistenti a Pisa e sulla Valdarno inferiore, sia spostando parte della produzione anche a Firenze.
La produzione di pelle e pelletteria era concentrata nel basso Medioevo in una precisa zona della città: nei vicoli che collegavano Piazza Santa Croce a Piazza Signoria, vicino al fiume Arno. Ancora oggi esistono strade come Via dei Conciatori o Via della Concia che ricordano le attività medievali che lì si svolgevano.
La vicinanza del fiume è stata fondamentale per lo sviluppo dell’industria conciaria. Le zone di Santa Croce, Fucecchio e Ponte A Egola sono state la culla dove hanno prosperato (e prosperano ancora oggi) le prime concerie industriali, perché la presenza dell’Arno assicurava quantità di acqua sufficienti per il processo produttivo e facilitava il trasporto delle merci.
La concia delle pelli rimase uno dei pochi settori dell’industria toscana di origine basso-medievale a uscire indenne dalla catastrofica crisi del 1600.
I secoli sono passati, ma l’industria delle pelletteria toscana ha saputo sempre rinnovarsi e rispondere alle esigenze dei mercati internazionali. Oggi il distretto toscano del cuoio ha un fatturato complessivo che incide attualmente per il 28% dell’intera produzione di pelletteria italiana. Si caratterizza per l'elevato grado di artigianalità e flessibilità delle produzioni, primariamente destinate all'alta moda.
Oggi Original Tuscany sceglie i propri prodotti direttamente dai maestri artigiani del distretto del cuoio tra Firenze e Pisa, proponendo ai suoi clienti un’accurata selezione di articoli che rispettino la grande storia secolare di artigianato che ha reso la Toscana celebre in tutto il mondo.